• Gio. Ott 3rd, 2024

Rotta costituzionale francese: diritto all’aborto

DiRuggiero Vallario

Ott 31, 2023
EMMANUEL MACRON PRESIDENTE FRANCESE

Macron procede nel suo obbiettivo di rendere il ricorso all’aborto un diritto irreversibile nel 2024. Il Presidente stesso ha annunciato che si intende inviare il disegno di legge al Consiglio di Stato per poi presentare la modifica costituzionale al Consiglio dei ministri prima dello scadere del 2023. Le riforme costituzionali in Francia prevedono che il disegno o la proposta di revisione debba essere votata dalle due assemblee nell’identico testo, e che la revisione sia definitiva dopo essere stata approvata con referendum. Tuttavia il progetto di revisione non è sottoposto a referendum se il Presidente della Repubblica decide di sottoporlo al Parlamento (Assembla Nazionale e Senato) convocato in Congresso presso la Reggia di Versailles. Si necessita per l’approvazione del progetto, in questo caso, di una maggioranza dei 3/5 dei voti validi. Sembra che la decisione macroniana sia in linea con quella che è la volontà del popolo francese emersa da diversi sondaggi condotti sul tema. Aborto depenalizzato nel 1975 dalla legge Veil e dichiarato nel 2014 dall’Assemblea Nazionale un diritto fondamentale di tutte le donne, sebbene ancora non garantito dal testo costituzionale. Potrebbe essere così modificato l’articolo 34 della Costituzione francese con l’aggiunta della seguente disposizione: “la legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà della donna, che le è garantita, di fare ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza”. Se Macron dovesse riuscire nella sua impresa l’evento rappresenterebbe un frammento importante non solo per la storia del costituzionalismo francese ma anche per la storia dell’umanità, in quanto la Francia sarebbe così il primo Paese a riconoscere l’aborto come un diritto costituzionalmente garantito.

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