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Una di meno. Il femminicidio di Vanessa Simonini

Lucca, Dicembre 2009

Aveva 20 anni Vanessa Simonini quando qualcuno ha deciso che la sua vita non sarebbe dovuta continuare.

Vanessa era una ragazza solare e amava stare insieme agli altri e anche per questo aveva molti amici. Frequentava un circolo sportivo e qui fa la conoscenza dell’uomo che poi l’avrebbe uccisa dopo poco tempo; va alle feste con gli amici, vive come una qualunque ragazza della sua età senza eccessi ma divertendosi con piccole cose.

A toglierle la vita Simone Baroncini 35 anni, amico della ragazza.

Vanessa e Simone quel lunedì del 7 dicembre stanno andando a una festa ma durante il tragitto scatta qualcosa nella testa di Simone.

Cambia strada, si apparta e prova con insistenza a palpare la ragazza. Vanessa lo respinge, lo graffia, lo picchia. Si difende come può ma le mani del suo assassino sono strette intorno al collo della ragazza impedendole di respirare. Cerca di liberarsi, si oppone con tutte le sue forze ma la sua violenza è troppa per fermarlo. Riesce ad aprire lo sportello della macchina e a mettere fuori le gambe, cerca di liberarsi ma lui continua a stringere fino a quando non la strangola e tra le sue mani resta un corpo senza vita.

Vanessa Simonini

L’assassino pensa sia svenuta ma  si rende poi conto che invece è morta e decide così di montare una storia inesistente per farla franca. Chiama il 112 e spiega che lui e la ragazza avevano subito un’aggressione. Lui ha un graffio sulla guancia e altri sparsi per il corpo.

Nel frattempo aveva già trascinato il corpo sulle rive del fiume Serchio dove verrà poi ritrovato sotto sue indicazioni.

I carabinieri sanno già che l’uomo sta mentendo ma devono farlo crollare. Lo portano in caserma e lo mettono sotto torchio, dopo qualche ora l’assassino crolla e confessa l’omicidio. Vanessa non c’è più perché qualcuno ha deciso che così doveva andare. Aveva provato a fermarlo, ha combattuto fino all’ultimo respiro per poter scappare, ma l’assassino era più forte.

Lui la voleva, lei l’aveva rifiutato perché lo vedeva solo come un amico e questo lui non riusciva ad accettarlo Una tragedia per tutti quella di Vanessa che ha avuto solo una piccola parte di giustizia. Il suo assassino era stato condannato a 30 anni di carcere. Sembrava una piccola vittoria e invece con le attenuanti  ne dovrà scontare solo 16.

Una questione molto spinosa quella dei femminicidi che diventa poi incontrollabile.

“Educate i bambini di oggi per non dover punire gli uomini di domani”.

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