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Si è tenuta oggi, 26 giugno 2018 presso la Sala dei Baroni, all’interno del Maschio Angioino a Napoli, la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria al dott. Alberto Angela.

Alla presenza del sindaco di Napoli Luigi  De Magistris, delle autorità civili e militari e di molti convenuti, al noto divulgatore italiano è stata concretamente mostrata la profonda riconoscenza della città di Napoli per “aver colto aspetti cruciali, salienti della nostra città, contro tanti pregiudizi e stereotipi, con un occhio acuto e amorevole“, così come espresso dall’ Assessore alla Cultura del comune di Napoli Gaetano Daniele, nel suo discorso iniziale.

E’ stato poi il Sindaco De Magistris, dopo aver ringraziato le tante persone che hanno espresso la volontà popolare di questo conferimento grazie anche ad un comitato appositamente costituitosi, ad esplicare le motivazioni di tale scelta:” Non perché Alberto Angela abbia parlato bene di Napoli, ma perché la avuto la competenza, la professionalità e la passione di calarsi nel corpo, nell’anima e nel cuore di Napoli, con il rigore dello scienziato, con la pazienza dello storico e con la sensibilità dell’uomo colto. Ha cercato di cogliere l’umanità di questa città così complicata, complessa, inferno, paradiso e purgatorio allo stesso tempo. Si è recato nei luoghi del centro storico, ma anche  nei luoghi delle sofferenze, nelle periferie delle periferie e non ha mai elaborato una lettura superficiale e patinata della nostra città cadendo nel folclorismo di maniera. Questo per noi è importante perché Napoli è una città del mondo, una città senza confini e non sono tanti quelli che hanno la pazienza di volerla analizzare fino in fondo”.

Con la lettura della delibera di giunta comunale n. 198 del 17 maggio 2018 e un doveroso excursus sul curriculum vitae del noto divulgatore scientifico, è avvenuta poi la consegna della pergamena e della medaglia.

Quando Alberto Angela ha preso la parola ha esordito dicendo:” Beh, sono emozionato! Avevo preparato un discorso, ma davanti a tanto calore si scioglie tutto e si non si ricordano neanche le parole, eppure sono abituato anche alle dirette, ma questo è quello che accade quando vengo a Napoli. Napoli ti conquista con questo calore, questo profumo, questo sentimento impalpabile e qui ti senti a casa”.

Ha continuato poi parlando di come la vocazione culturale, scientifica e illuminista di Napoli sia da primato mondiale, e di come si sia accorto di questo soprattutto visitando altre città  del mondo.

La città partenopea, in cui lui ha mosso i primi passi nel campo scientifico presso l’Acquario(quando da ragazzo voleva fare l’oceanografo) è ricca di capolavori che ogni epoca ha plasmato su di essa e l’ha resa questo grande capolavoro, una vera civiltà e Alberto Angela l’ha descritta in modo impeccabile riportando la sua personale esperienza, non trascurando neanche i suoi abitanti:“Ciò che è bello di Napoli non è quello che si vede fuori ma quello che provi dentro, le sensazioni.Questa città è veramente l’unica dove io mi sento veramente amato. Voi napoletani il vulcano lo avete dentro, con la vostra energia, il vostro senso di famiglia, con il vostro caffè al volo potete insegnare al mondo ad assaporare ogni istante della vita e delle cose che valgono veramente”.

Simpaticissimo l’epilogo del suo discorso che ha come spunto l’origine mitologica di Napoli.

Parlando di Ulisse che torna a Napoli dopo la morte della sirena Partenope, la quale aveva provato invano ad ammaliarlo con il suo canto e si era poi data alla morte, e riferendosi all’amore forte di Ulisse verso la città partenopea, Alberto esclama in dialetto napoletano “Pecché a o core nun se cummanna!”

 

Di Erica Diana

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