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Asti: Episodio di razzismo in una piscina pubblica

Siamo ad Asti, vietato l’ingresso ad una famiglia di origine nigeriana

La Direzione :” Abbiamo un regolamento, la gente che si comporta bene è ben accetta nel nostro impianto, chi non lo fa no.”

Asti. Nel giorno di Ferragosto un caso di razzismo si è verificato in una nota piscina piemontese:  ‘Astilido’.

Una famiglia di origine nigeriana, in compagnia di amici, non ha avuto l’accesso in piscina perché ‘non italiani’.

La famiglia, in modo educato, ha chiesto spiegazioni sul perché non potessero entrare. A parlare è stato soprattutto il papà, che più volte ha ribadito il suo diritto a portare la sua famiglia in una piscina.

La direzione in una rapida e scortese risposta ha sostenuto che accettavano ‘principalmente’ cittadini italiani.

La notizia in poco tempo è stata diffusa sui social accompagnata da un video in cui due genitori protagonisti dell’episodio,chiedono spiegazioni ma non ricevono risposte sensate.

Il popolo del web, ovviamente, si è affiancato a questa famiglia dimostrando affetto e sostegno anche nei confronti del bambino presente al terribile episodio e che ha dovuto assistere ad una forma di razzismo vero nei confronti della sua famiglia.

Il titolare della piscina ha voluto dire la sua spiegando di non essere assolutamente razzista e “perché nel suo staff ci sono persone di varia etnia” ma che nei giorni precedenti c’erano stati episodi spiacevoli con persone di origine straniera e identificati proprio in questa famiglia dalla cassiera della struttura.

Ed è già successo con altri in passato che non seguono il regolamento. Gli uomini poi danno più problemi, bevono e non si attengono alle regole. In un caso è stato rotto un lavapiedi e alcune persone sono finite all’ospedale, in un altro hanno sputato in faccia a un’agente. La nostra preoccupazione è che i clienti siano sereni”. 

La cassiera, inoltre, ha sostenuto che le due donne, precedentemente, avessero lasciato a lei due bambini nei rispettivi passeggini mentre loro si divertivano.

Al seguito di tutto ciò, le donne sono entrate ma agli uomini non è stato concesso l’ingresso.

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