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Questione vigile Caputo, intervista a Lino Martone che non la manda a dire

DiRedazione V-news.it

Feb 20, 2015

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Sulla scorta delle voci che girnao in paese da qualche giorno abbiamo intervistato il Consigliere di minoranza Lino Martone, capogruppo Torre nel Consiglio Comunale di Vairano Patenora.

Consigliere Martone, apprendiamo dalla stampa che l’ex vigile Caputo ha avviato una azione giudiziaria, in materia di lavoro, contro l’attuale amministrazione, quindi avevate ragione voi nel sollevare il problema giuridico,che poi ha anche portato all’improprio diverbio con il suo genitore?

Chiariamo in primo luogo una questione di fondo, comunque stiamo parlando di chi presta o ha prestato un lavoro, sia pure con un evidente eccesso di favoritismo. Non si è trattato certo di una clientela per arricchimenti di gare illecite o abusivismi di altro tipo; quindi la materia entra unicamente nella materia Diritto al Lavoro.

Cosa significa questa sottolineatura e precisazione?

Che comunque il Diritto al Lavoro è un Diritto di tutti, non di uno si e altri no; nessuno deve sentirsi un privilegiato. E’ un Diritto disciplinato dalle Leggi, dalla Normativa Europea e dalla Costituzione Italiana, in particolar modo all’art. 97 circa l’accesso al Lavoro nella Pubblica Amministrazione. Come tutti sanno la questione Lavoro sta al centro del dibattito politico nazionale, ove il Sindacato giustamente ribadisce che non bisogna mischiare le difficoltà economiche con la dignità e la libertà di chi presta ore di lavoro. Quindi sia chiaro difendere e battersi per il pieno rispetto dei Diritti, contro le clientele e i favori non si è contro il Lavoro, come si vorrebbe far credere, ma a difesa del Lavoro. In tal quadro anche il Sindacato si deve dare una regolata e una scossa, impedendo,ad esempio, che nelle Poste Italiane si scambiano i pensionamenti dei genitori con le assunzioni dei figli.

Allora?

Abbiamo chiesto più volte di convocare il Consiglio Comunale per fare chiarezza sulla vicenda delle continue proroghe del rapporto a Tempo Determinato con il vigile in questione, ma hanno fatto sempre orecchie da mercante. A fine 2014 siamo stati costretti e obbligati a diffidare Giunta e Ufficio preposto perché provvedessero al licenziamento definitivo, evitando di oltrepassare troppo il periodo complessivo dei tre anni a TD di cui la Legge fa divieto. Va comunque precisato, che la Legge fa divieto di oltrepassare i detti tre anni entro gli ultimi 5 anni. Considerando i detti ultimi 5 anni, ossia 2010-2014, senza contare il 2009(basta contare sulle dite della mano), anche aggiungendo i 15 giorni di gennaio 2015 mancava ancora qualche mese all’oltrepasso; inoltre i tre anni a TD vanno commisurati a orario di lavoro giornaliero pieno, non part-time cui era collocato il vigile in oggetto.

Ma apprendiamo che il Caputo e il suo legale hanno invocato una Legge che fece il governo Letta, sebbene transitoria, per la quale i Comuni e le PA erano obbligate a fare concorsi interni finalizzati alla stabilizzazione dei dipendenti a TD; rifacendosi anche all’ultima sentenza della Corte di Giustizia Europea del Novembre 2014 e precedenti?

Per essere precisi la Legge Letta non può essere invocata in quanto l’obbligo dei concorsi interni di stabilizzazione dovevano essere finalizzati a quanti entro l’ottobre 2013 avessero raggiunto i tre anni di servizio a TD nell’ultimo quinquennio, requisito per nulla posseduto dal vigile nominato, pur considerando il periodo precedente del 2009; inoltre, vedo che male si interpreta la sentenza della Corte Europea, la quale ha sancito il divieto di forme di rapporto di lavoro a TD oltre i tre anni, quando questo avviene in situazioni non di emergenza ma in presenza di posti di Pianta Organica vacanti e non immessi a concorso, come nel nostro caso, quindi esattamente il contrario di quanto viene invocato.

Ciò nonostante, però, vi è una delibera di giunta, reclamata dal Caputo, che decideva di mettere a concorso interno per la stabilizzazione un posto di vigile urbano e, in ogni caso la medesima giunta ha continuato a deliberare proroghe del suo rapporto sino al 15 gennaio 2015, data del suo licenziamento definitivo.

E’ tutto vero ed è per questo che siamo intervenuti più volte formalmente come gruppo consiliare. Come ho già precisato quella delibera era e rimane infondata. Tuttavia penso che non sia per nulla conveniente all’ex vigile invocare questa pregressa situazione; vi è il rischio serio di sfociare in procedimenti d’ordine penale per il quale qualcuno dovrà rispondere a una perniciosa domanda: perché la giunta e l’ufficio preposto hanno continuato in dette proroghe per una sola persona e non hanno attinto personale a scorrimento nella graduatoria del precedente concorso per vigili a TD e part-time? La cosa poi finisce per sfociare nel reato di abuso di potere, omissione,interesse privato, voto di scambio, per amici privilegiati che non so dove può andare a parare.

Intanto però, utilizzando la richiamata sentenza della Corte Europea, molti dipendenti della scuola a TD hanno avuto sentenze nazionali favorevoli condannando le Amministrazioni responsabili a pagare i danni.

Certo, a pagare i danni non la riassunzione a tempo pieno. Se la Magistratura del Lavoro dovesse dare una qualche ragione al nostro ex vigile, pagassero i danni chi li ha provocati e procurati; dopo le sentenze del Tribunale Ordinario vi è la Corte dei Conti e chi ha sbagliato paghi; non consentiremo neanche lontanamente che a pagare sia la Collettività vairanese e si tolgano dalla testa ogni furbo tentativo di inventarsi concorsi interni; un concorso interno è proponibile per un massimo del 40% dei posti messi a concorso. Sindaco e Giunta facciano subito e rapidamente l’assunzione dei tre vigili a TD che hanno vinto l’ultimo concorso.

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