Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Caserta
CASERTA. Il 27 luglio la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere aveva disposto l’esecuzione, in via di urgenza, del sequestro preventivo, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale sammaritano, della somma di denaro pari a circa 16 milioni di euro; somma che, in base agli elementi di prova sinora acquisiti e fatta salva la successiva verifica in contradditorio con la difesa degli indagati, risulterebbe essere il provento di condotte fraudolente ai danni dello Stato, le ennesime registrate su questo territorio, nel settore dei crediti di imposta, che dovrebbero maturare per effetto di interventi di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, utilizzando la normativa del c.d. “SuperBonus” negli edifici.
Secondo quanto emerso nelle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Caserta, sotto la direzione ed il coordinamento dei magistrati della Procura, che hanno incrociato i dati e le informazioni con quelli derivanti da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Caserta – un professionista casertano avrebbe effettuato, in maniera del tutto fittizia, 152 comunicazioni di cessione di crediti di imposta relativi a ben sedici interventi di recupero del patrimonio edilizio, risultati mai avvenuti e riferibili ad immobili, segnalati come ubicati in diverse parti del territorio nazionale, ma, in realtà, risultati mai censiti al catasto ovvero nella titolarità di soggetti del tutto ignari della procedura attivata.
I crediti, così maturati in maniera fraudolenta, sono stati ulteriormente ceduti, talora, a società riconducibili agli stessi beneficiari dei medesimi crediti fittizi, che avrebbero potuti utilizzarli come “moneta fiscale” per il pagamento di debiti tributari o cederli, a loro volta, ad altri soggetti per le medesime finalità.
